La neurodinamica è una tecnica manuale che utilizziamo regolarmente presso FisioPratiRoma come parte integrante della valutazione e del trattamento fisioterapico.
Si tratta di un approccio clinico rivolto al sistema nervoso periferico, finalizzato a migliorarne la mobilità, l’elasticità e la funzione.
Nel suo decorso anatomico, un nervo può andare incontro a compressioni, irritazioni o esiti traumatici, spesso in associazione a disfunzioni muscolari, articolari o fasciali.
In questi casi, la neurodinamica rappresenta uno strumento terapeutico efficace, che viene sempre integrato con altre tecniche fisioterapiche all’interno di un percorso personalizzato.
Oltre al trattamento, la neurodinamica viene utilizzata anche in fase di valutazione come supporto alla diagnosi differenziale.
Attraverso test specifici è possibile comprendere se la sintomatologia del paziente abbia un’origine nervosa, muscolare, articolare o mista.
Uno dei test più utilizzati è lo Slump Test, che tramite una sequenza controllata di movimenti della colonna vertebrale e degli arti inferiori permette di valutare il coinvolgimento delle strutture neurali.
Quando indicato, il trattamento neurodinamico viene inserito all’interno di un percorso fisioterapico strutturato e si articola generalmente in due fasi.
La prima fase è la mobilizzazione extradurale.
In questa fase l’obiettivo è migliorare il rapporto tra il nervo e le strutture circostanti, come muscoli, tendini e legamenti, che possono limitarne lo scorrimento fisiologico.
La tecnica più utilizzata è lo slider, che consente un movimento armonico del nervo senza sottoporlo a tensioni eccessive, distribuendo il movimento tra le sue estremità.
La seconda fase è la mobilizzazione intradurale.
In questo caso si interviene direttamente sul nervo per migliorarne la funzione meccanica e biologica.
La tecnica utilizzata è il tensioner, che prevede un allungamento controllato del nervo lungo tutto il suo decorso.
Questa fase viene sempre eseguita in un secondo momento, dopo aver lavorato sulle restrizioni extradurali.
È importante sottolineare che la neurodinamica non viene mai applicata in modo isolato.
Non è possibile trattare efficacemente un nervo periferico senza aver prima liberato le strutture a monte.
Ad esempio, in presenza di una radicolopatia del nervo radiale, il trattamento inizierà dal rachide cervicale e dalle strutture correlate, per poi integrare successivamente le tecniche neurodinamiche.
Questo approccio globale e ragionato è parte integrante del metodo di lavoro di FisioPratiRoma, dove ogni trattamento viene scelto e modulato in base alla reale condizione del paziente, con l’obiettivo di ottenere un recupero efficace e duraturo.

